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Immagine del redattoreFulvio Floccari

Covid19: facciamo il punto sui vaccini

Aggiornamento: 8 giu 2020

L'industria farmaceutica ha annunciato globalmente quasi un centinaio di possibili vaccini contro il SARS COV2, molti dei quali rimasti poco più che un annuncio su carta.

Nella tabella sottostante, tratta da un articolo di The Lancet, trovate i 10 progetti giunti alla sperimentazione clinica.

Molteplici le tecnologie messe a punto dai diversi interlocutori. I due progetti più avanzati prendono a bersaglio le proteine spike, che il COVID19 usa per penetrare le cellule umane.

  1. AstraZeneca propone un adenovirus, geneticamente modificato per esprimere la fatidica proteina. Lo studio è in fase avanzata ed il Ministro della Sanità britannico ha annunciato la possibilità di avviare le vaccinazioni di massa già a settembre (cosa a mio giudizio poco probabile ma non impossibile). Il progetto è in fase 3. il meccanismo d'azione prevede che la risposta immunitaria avvenga contro l'infezione da adenovirus, e quindi di riflesso contro lo Spike

  2. CanSino Biologics lavora ad un progetto similare, ma è ancora ferma ad un progetto di fase 2.

  3. Moderna è invece anch'essa in fase 2 con un vaccino che prevede l'inserimento di mRNA virale in cellule ospite, che producano il solo Spike. Il progetto è davvero interessante, in quanto ad oggi non esistono progetti similari che sfruttino la medesima biotecnologia ed abbiano funzionato.

  4. Pfizer lavora ad un progetto similare, ma ha da poco terminato gli studi di fase 1.

  5. La gran parte delle altre aziende si sta invece interessando a più consueti vaccini con virus ucciso o inattivato, una tecnologia più vecchia ma certamente già testata.

Con buona probabilità a testare sulla propria pelle l'efficacia e la sicurezza di questi vaccini saranno operatori sanitari e operatori del mondo della sicurezza, potenzialmente già alla prossima stagione invernale.

A proposito delle dietrologie sull'argomento è il caso di sottolineare qui che qualunque terapia, per quanto efficace, curi migliaia di ammalati una volta che questi abbiano sviluppato i sintomi, senza rallentare la diffusione della malattia, mentre un vaccino prevenga su milioni di persone, non ancora ammalate, la diffusione della malattia.


Immagine da the Lancet.

Articolo free press.

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